RECENSIONE: MARCO BIANCHI “CONTRATTI INTERNAZIONALI DI COMPRAVENDITA E DI SOMMINISTRAZIONE – SALES AGREEMENTS E LONG-TERM SUPPLY AGREEMENTS” – Giuffrè Francis Lefebvre, 2019 – 290 pagine, € 28.
SOMMARIO Capitolo I – Introduzione, Capitolo II – La formazione del contratto internazionale di compravendita, Capitolo III – La Convenzione sulla Vendita internazionale di beni mobili, Capitolo IV – la redazione di un “Sales agreement”: i contenuti essenziali e le clausole del contratto, Capitolo V – Contratti di compravendita e normativa UE In materia di tutela della concorrenza (cenni), Capitolo VI – Formule contrattuali: Frame Supply Agreement, (O.E.M.) Long-Term Supply Agreement, Standard terms and conditions for the sale of goods — Purchasing standard terms and conditions.
Ovviamente questa non è una vera recensione, in quanto parlo di un testo di cui sono l’autore. Mi limito quindi a riprodurre qui la presentazione che compare all’inizio del libro.
“Questo libro rappresenta l’inizio di un percorso dedicato alla pratica dei contratti internazionali ed al ruolo che essi ricoprono nei processi di internazionalizzazione delle imprese italiane. Trattandosi di un inizio, non deve sorprendere che esso sia dedicato a quello che sembrerebbe essere il tipo contrattuale più semplice, la compravendita per l’appunto, un tipo contrattuale che, almeno per un avvocato italiano, potrebbe rappresentare l’archetipo dei contratti tipici a prestazioni corrispettive e che, non a caso, è stato definito “il contratto mercatile per eccellenza” e “the life and blood of international commerce” (1): vendita del bene contro prezzo, prestazione verso controprestazione, e dunque un rapporto contrattuale a prima vista semplice e immediato.
Almeno per i contratti tra imprese, ormai comunemente denominati con l’ennesimo acronimo inglese “B2B”, “Business to Business”, la semplicità dei contratti di compravendita è spesso solo apparente, se ed in quanto si ammetta che lo scopo del contratto, di qualsivoglia contratto, non è soltanto quello, ben noto ai giuristi, di cui all’art. 1321 codice civile (“costituire regolare o estinguere…un rapporto giuridico patrimoniale”), ma anche, e soprattutto, almeno per le imprese italiane, quello di raggiungere un obiettivo imprenditoriale, un business target, e da ultimo per cogliere il profitto atteso dall’operazione imprenditoriale sottesa al contratto, peraltro riducendo, per quanto possibile, i rischi insiti nel rapporto contrattuale instaurato tra le parti.
Se adottato all’atto della redazione del contratto, un simile approccio comporta per il redattore del testo contrattuale la necessità di interpretare ed integrare la fattispecie giuridica in funzione dei fattori metagiuridici che di volta in volta influenzano il singolo rapporto di compravendita, quali ad esempio le specificità proprie del settore merceologico a cui appartengono i prodotti compravenduti, le dimensioni e la struttura organizzativa dell’impresa italiana, le caratteristiche, e le esigenze ricorrenti, delle controparti straniere, compratori o venditori che siano. Così facendo ci si accorge fin da subito che a volte anche la redazione di un contratto di compravendita può risultare più complessa del previsto.
Tale complessità è ancora più evidente nei contratti internazionali, in quanto, alla necessità di riuscire ad interpretare tali fattori metagiuridici, nel testo contrattuale si aggiungono i problemi connessi con l’internazionalità del contratto, tanto maggiori se questo riguardi non già una compravendita, episodica e per certi versi casuale, quanto piuttosto un rapporto continuativo di fornitura, un Long-Term Supply Agreement (o per utilizzare la terminologia del nostro codice civile, un contratto di somministrazione).
Proprio partendo da tale complessità, l’obiettivo di questo libro è quello di identificare, passo dopo passo, clausola dopo clausola, i contenuti ricorrenti dei contratti internazionali di compravendita e di somministrazione, quasi “affiancandosi” a quanti, di fronte ad una pagina bianca, si accingano a redigere un Sales Agreement, o un Long-Term Supply Agreement.
Seguendo l’ordine logico della struttura contrattuale, e quindi partendo dalle Definitions per terminare con le General Provisions finali, ho dunque cercato di illustrate le questioni che più frequentemente devono essere via via affrontate ed i problemi che devono essere risolti, prima dal redattore del testo contrattuale in una singola clausola o in un gruppo di clausole, e poi durante l’eventuale negoziazione del contratto.
Nel far ciò ho dato atto, quando necessario, delle diverse, ed a volte contrapposte, esigenze di venditore e compratore, offrendo, ove possibile e nei limiti della mia esperienza, delle soluzioni di compromesso
L’impostazione del libro è volutamente pratica, essendo io stesso un “pratico del diritto”, un practitioner per dirla in inglese visto che comunque qui si discetta di contratti internazionali, e non un accademico.
Ciò ha comportato che, nell’affrontare gradualmente la “costruzione” del testo contrattuale, io abbia tentato di identificare volta per volta, in particolar modo con riferimento ai Long-Term Supply Agreement, le esigenze, sottostanti alla mera fattispecie giuridica, proprie della quotidiana gestione di quell’area dell’attività dell’impresa che viene definita “acquisti e supply management”.
Alla spiegazione dei singoli problemi da risolvere fanno poi seguito esempi di clausole contrattuali, molte delle quali sono tratte da contratti realmente eseguiti, tutte redatte in inglese (o qualche volta in americano……) in quanto, considerato che l’inglese è divenuta un po’ la lingua franca del commercio internazionale, e che quindi la assoluta maggioranza dei contratti internazionali sono redatti in tale lingua, sempreché si intenda adottare un approccio pratico non si vede perché le clausole dovrebbero essere proposte solo in italiano, probabilmente facendo torto ai lettori, come troppo spesso accade in molte opere dedicate ai contratti internazionali.
Ad ogni buon conto, e per fugare ogni dubbio interpretativo, alle clausole in inglese viene fatta seguire una traduzione in italiano. Considerato quanto la redazione dei contratti internazionali sia influenzata dalle drafting techniques anglosassoni e dalla terminologia giuridica di common law, quando possibile, le clausole sono state commentate facendo anche riferimento alle soluzioni codificate nei sistemi giuridici di civil law, a partire da quello italiano, e di common law, e principalmente nel diritto inglese.
Al pari dei precedenti libri da me dedicati alla pratica dei contratti internazionali, questo “manuale pratico” e si rivolge principalmente sia ai professionisti che devono “accompagnare” le imprese italiane nei loro progetti di internazionalizzazione, e sia a coloro che in azienda si trovano a dover progettare e poi gestire un rapporto contrattuale, nella specie compravendita e somministrazione, con un partner straniero.
Ciò non significa che nel testo non vi sia anche una parte dedicata (inevitabilmente, visto l’argomento) alla Convenzione di Vienna sui contratti di vendita internazionale di beni mobili piuttosto che sui riflessi della normativa antitrust dell’Unione Europea sui contratti di somministrazione internazionali.
Peraltro anziché concentrarsi, come spesso accade, principalmente, se non esclusivamente, sulla Convenzione, senza entrare veramente nel merito dei “business problems” propri dei contratti internazionali di compravendita e delle possibili soluzioni contrattuali, gli uni e le altre troppo spesso trattati alla stregua di una mera appendice al commento ed all’illustrazione della Convenzione stessa, questo “manuale pratico” parte dal presupposto che la Convenzione abbia comunque, come in effetti ha, un ruolo meramente suppletivo e che quindi nella realtà l’attenzione di quanti si occupano di contratti internazionali debba essere prima e principalmente focalizzata sulla necessità di redigere un Sale Agreement o un Long-Term Supply Agreement, o se è per questo delle Condizioni Generali di Contratto, di acquisto o di vendita che siano, in grado di cogliere le peculiarità “metagiuridiche” (finanziarie, commerciali e merceologiche) dello specifico rapporto contrattuale, nonché, sempre e comunque, di quanto previsto dalla legge che disciplina il rapporto contrattuale tra venditore e compratore, così da raggiungere il successo del business target che l’impresa italiana si propone e cioè il successo di una strategia di internazionalizzazione.
In appendice, vengono proposti quattro esempi di testi contrattuali, solo in lingua inglese. I primi due sono rispettivamente un Frame Supply Agreement e un Long-Term Supply Agreement seguiti poi due distinti esempi di Condizioni Generali, rispettivamente Standard Terms and Conditions for the sale of Goods e Purchasing Standard Terms and Conditions.
Al termine del libro è poi inserita non già una bibliografia quanto piuttosto dei meri “suggerimenti bibliografici” per i lettori che desiderino approfondire i temi qui trattati ed una sitografia ove sono elencati i siti dove il lettore può consultare la Convenzione di Vienna e le sentenze citate nel testo.
Nell’utilizzare questi modelli, così come le singole clausole contenute nel corpo dell’opera, è tuttavia necessario che il lettore sia ben consapevole, e nel testo il caveat verrà ripetuto più volte, che essi dovranno essere ripensati, adattati ed integrati in funzione delle particolarità proprie del caso concreto, e quindi in funzione di una molteplicità di criteri di cui sarà opportuno tener conto, a partire, come si è detto, dalle peculiarità proprie della tipologia dei prodotti compravenduti e dalle consuetudini ed esigenze proprie dello specifico settore merceologico a cui essi appartengono, senza dimenticare che le “procedure contrattuali” prospettate dagli Standard Terms dovranno poi essere valutate per assicurarsi che esse siano funzionali alla dimensione e alle strutture organizzative delle società che devono materialmente metterle in pratica.
Da ultimo, a non per ultimo (last but not least), ricordo che le clausole e i testi contrattuali in questo “manuale pratico” rappresentano delle mere esemplificazioni, il cui scopo unico è quello di dare immediata evidenza delle questioni da affrontare nella redazione del contratto e delle possibili soluzioni. Spetta dunque ai lettori valutarne l’adeguatezza e verificarne l’utilizzabilità alla luce delle peculiarità e specificità proprie del caso concreto nonché delle disposizioni della legge applicabile al singolo contratto internazionale di compravendita che essi si trovino a dover predisporre o negoziare.
I diritti d’autore derivanti dalla pubblicazione di questo libro sono in parte destinati alla sponsorizzazione della annuale National Negotiation Competition e di altre iniziative in tema di contratti organizzate da Elsa (Italia) – The European Law Students’ Association.
Torino, gennaio 2019 Marco Bianchi”
Cosa dire ancora? Buona lettura (il bello viene dopo la presentazione …….).
Marco Bianchi © riproduzione riservata – Aprile 2019
- “CARO AVVOCATO SONO CERTO CHE QUESTA È UNA NOVITA’ ANCHE PER LEI. UN NOSTRO IMPORTANTE FORNITORE SI RIFIUTA DI FIRMARE LA NOSTRA CLAUSOLA STANDARD IN TEMA DI COMPLIANCE E MODELLO ORGANIZZATIVO 231. ADDIRITTURA PRETENDE CHE NOI FIRMIAMO LA SUA CLAUSOLA! CARO DIRETTORE INTERNAL AUDIT TRANQUILLO HO LA SOLUZIONE.