I CONTRATTI DI CONCESSIONE IN BELGIO (LIBRO X TITOLO 3 CODE DE DROIT ÉCONOMIQUE – ARTT. X 35-40)

A differenza del contratto di agenzia, la cui disciplina è stata armonizzata dalla Direttiva CEE 86/653, nell’Unione Europea generalmente i contratti di concessione non sono oggetto di una specifica disciplina normativa e quindi, adottando le categorie proprie del diritto italiano, il contratto di concessione dovrebbe essere fatto rientrare tra i contratti atipici (anche se per essere più precisi e guardando alla sua diffusione, probabilmente oggi sarebbe invece più corretto parlare di un contratto “socialmente tipico”).

L’unica eccezione è rappresentata dal Belgio ove fin dal 1961 il legislatore aveva previsto una serie di disposizioni in favore dei concessionari locali, oggi trasfuse nel Libro X Titolo 3 Code de droit économique – (artt. X 35-40), introdotto dalla legge 2 aprile 2014, che ha abrogato la precedente Legge 27 luglio 1961, modificata con legge 13 aprile 1971, peraltro sostanzialmente riproducendone il contenuto.

Qui di seguito una sintesi di quanto disposto dal Code de droit economique, che comunque non detta una disciplina organica e completa del contratto di concessione ma soltanto alcune disposizioni, volte a tutelare il concessionario, in tema di recesso e di indennità dovute all’atto della risoluzione del contratto.

1. Contratti di concessione a tempo indeterminato (art. X 35)
1.1. Le disposizioni di cui al Libro X del Titolo 3 del Code de droit économique si applicano ai contratti di concessione a tempo indeterminato nei seguenti casi:
(i) contratti in esclusiva;
(ii) contratti ove il concessionario, nella zona affidatigli, vende la quasi totalità dei prodotti contrattuali, quindi anche nei casi in cui il mandato, almeno formalmente, non sia in esclusiva (”quasi esclusiva”). L’esistenza di una quasi esclusiva deve essere valutata caso per caso in funzione della percentuale di vendite dei prodotti contrattuali realizzate dal concessionario nella zona affidatagli;
(iii) contratti in cui il concedente imponga al concessionario degli obblighi “importanti” strettamente connessi con l’esecuzione del mandato conferitogli, tali da comportare per il concessionario “un grave pregiudizio” in caso di risoluzione del contratto. A titolo di esempio possono costituire “obbligazioni importanti” i minimi di acquisto imposti al concessionario piuttosto che il mantenimento di uno stock di prodotti contrattuali.

1.2. Recesso, risoluzione dei contratti a tempo indeterminato e termini di preavviso (artt. X 36 e X 37)
I contratti di concessione a tempo indeterminato possono essere risolti da ciascun contraente concedendo un termine di preavviso ragionevole o, in mancanza, ad una indennità sostitutiva del preavviso, concordata tra le parti, o in caso di mancato accordo, determinata dal giudice secondo equità e tenendo conto degli usi applicabili. Fa eccezione a questa regola generale la risoluzione anticipata del contratto dovuta ad un grave inadempimento della controparte, nel qual caso non sono dovuti né indennità né preavviso.
Qualora il concedente risolva un contratto di concessione tra quelli di cui al precedente punto 1.1. (art. X 35) per motivi diversi da un grave inadempimento del concessionario, o, per converso ove sia il concessionario a risolvere il contratto in conseguenza di un grave inadempimento del concedente, il concessionario ha poi diritto ad una indennità complementare aggiuntiva.

1.3. Indennità dovute al concessionario in caso di risoluzione del contratto da parte del concedente
Sempreché la risoluzione non sia dovuta ad un grave inadempimento del concessionario, questi ha dunque diritto a due distinte indennità, l’indennità di mancato (o insufficiente) preavviso e l’indennità “complementare” (che per mera comodità, potremmo qui definire alla stregua di una indennità di fine rapporto).
1.3.1. L’indennità sostitutiva del preavviso (art. X 36)
Secondo la giurisprudenza prevalente la durata del preavviso non può essere predeterminata da una clausola contrattuale ma va determinata sulla base circostanze in vigore all’atto della cessazione del contratto, tenendo quindi conto principalmente della durata della relazione contrattuale, dell’entità della zona affidata al concessionario, del fatturato realizzato dal concessionario in tale zona rispetto al suo fatturato complessivo nonché degli investimenti effettuati dal concessionario non altrimenti ammortizzabili dopo la cessazione del contratto.
1.3.2. L’indennità complementare (art. X 37)
L’indennità complementare prescinde dalla durata del preavviso o dalla entità dell’indennità sostitutiva del preavviso. Questa indennità deve essere calcolata in funzione dell’incremento della clientela, attribuibile al concessionario, che verrà acquisita dal concedente dopo la cessazione del contratto, degli effetti degli investimenti effettuati dal concessionario di cui il concedente potrà ancora beneficiare, dei costi, direttamente connessi con l’espletamento del mandato affidatogli, che il concessionario dovrà continuare a sopportare nel periodo immediatamente successivo alla risoluzione del contratto (per esempio costi connessi con i tempi di riallocazione del personale in origine dedicato alla promozione dei prodotti contrattuali).

2. Contratti di concessione a tempo determinato (art. X 38)
Qualora il concedente prima della scadenza del contratto non abbia notificato al concessionario la decisione di non procedere al rinnovo (preavviso minimo tre mesi – massimo sei mesi), il contratto si intende rinnovato a tempo indeterminato, o, nel caso in cui nel contratto il contratto contenga una clausola di rinnovo tacito alla scadenza, per la durata prevista da tale clausola.
Nell’eventualità che il contratto di concessione a tempo determinato venga rinnovato per almeno due volte (tacitamente o per espressa disposizione contrattuale), le ulteriori eventuali proroghe si intendono a tempo indeterminato.

3. Legge applicabile (artt. X 35 e X 39)
In caso di risoluzione del contratto da parte del concedente, con l’eccezione della risoluzione dovuta ad un grave inadempimento del concessionario, questi
La legge belga si applica in tutti i casi di risoluzione di un contratto di concessione in Belgio, a prescindere da quanto previsto da eventuali clausole del contratto che identifichino una diversa legge applicabile. Le disposizioni del Code de droit économique sono dunque norme imperative e i giudici belgi applicheranno esclusivamente tali disposizioni.

Libro X Titolo 3 Code de droit économique – (artt. X 35-40)

TITRE 3. – Résiliation unilatérale des concessions de vente exclusive à durée indéterminée Art. X.35. Sont soumises aux dispositions du présent titre, nonobstant toute clause contraire :
1° les concessions de vente exclusive ;
2° les concessions de vente en vertu desquelles le concessionnaire vend, dans le territoire concédé, la quasi-totalité des produits faisant l’objet de la convention ;
3° les concessions de vente dans lesquelles le concédant impose au concessionnaire des obligations importantes qui sont liées à la concession de vente d’une manière stricte et particulière et dont la charge est telle que le concessionnaire subirait un grave préjudice en cas de résiliation de la concession.
Art. X.36. Lorsqu’une concession de vente soumise au présent titre est accordée pour une durée indéterminée il ne peut, hors le manquement grave d’une des parties à ses obligations, y être mis fin que moyennant un préavis raisonnable ou une juste indemnité à déterminer par les parties au moment de la dénonciation du contrat.

A défaut d’accord des parties, le juge statue en équité, et, le cas échéant, en tenant compte des usages.

Art. X.37. Si la concession de vente visée à l’article X.35 est résiliée par le concédant pour d’autres motifs que la faute grave du concessionnaire, ou si ce dernier met fin au contrat en raison d’une faute grave du concédant, le concessionnaire peut prétendre à une indemnité complémentaire équitable.

Cette indemnité est évaluée, selon le cas, en fonction des éléments suivants :
1° La plus-value notable de clientèle apportée par le concessionnaire et qui reste acquise au concédant après la résiliation du contrat ;
2° Les frais que le concessionnaire a exposés en vue de l’exploitation de la concession de vente et qui profiteraient au concédant après l’expiration du contrat ;
3° Les dédits que le concessionnaire doit au personnel qu’il est dans l’obligation de licencier par suite de la résiliation de la concession de vente.
A défaut d’accord des parties, le juge statue en équité, et, le cas échéant, en tenant compte des usages.

Art. X.38. Lorsqu’une concession de vente soumise au présent chapitre est accordée pour une durée déterminée, les parties sont censées avoir consenti à un renouvellement du contrat, soit pour une durée indéterminée, soit pour la durée prévue dans une clause éventuelle de reconduction tacite, à défaut pour elles d’avoir notifié un préavis par lettre recommandée trois mois au moins et six mois au plus avant l’échéance convenue.

Lorsqu’une concession de vente à durée déterminée a été renouvelée à deux reprises, que les clauses du contrat primitif aient ou non été modifiées entre les mêmes parties, ou lorsqu’elle a été tacitement reconduite à deux reprises par l’effet d’une clause du contrat, toute prorogation ultérieure est censée consentie pour une durée indéterminée.

Art. X.39. Le concessionnaire lésé, lors d’une résiliation d’une concession de vente produisant ses effets dans tout ou partie du territoire belge, peut en tout cas assigner le concédant, en Belgique, soit devant le juge de son propre domicile, soit devant le juge du domicile ou du siège du concédant. Dans le cas où le litige est porté devant un tribunal belge, celui-ci appliquera exclusivement la loi belge.

Art. X.40. Les règles définies dans les articles qui précèdent sont applicables aux concessions de vente consenties par un concessionnaire à un ou plusieurs sous-concessionnaires.

Lorsque le contrat d’un sous-concessionnaire est à durée indéterminée et qu’il est rompu à la suite d’une résiliation du contrat du concessionnaire, intervenue indépendamment de la volonté ou de la faute de ce dernier, le sous-concessionnaire ne peut toutefois faire valoir les droits prévus aux articles X.36 en X.37 qu’envers l’auteur de la résiliation originaire.

Lorsque le contrat d’un sous-concessionnaire est à durée déterminée et qu’il doit normalement prendre fin à la même date que le contrat principal, le concessionnaire qui reçoit un préavis du concédant, dispose, en tout état de cause, d’un délai de quatorze jours francs à dater de la réception de ce préavis pour notifier un préavis au sous-concessionnaire.

Marco Bianchi© Riproduzione riservata – Gennaio 2024

Articoli recenti

Start typing and press Enter to search