RIFLESSIONI IN TEMA DI CONSEQUENTIAL DAMAGES
Per chi abbia da poco iniziato ad occuparsi di contratti internazionali, prima o poi, può accadere di dover esaminare il testo di un contratto redatto da un avvocato americano, e quindi appartenete ad un sistema giuridico di common law. A parte la sensazione che sovente si prova che il testo sia caratterizzato da un certo qual “imperialismo giuridico”, può capitare all’avvocato italiano di imbattersi nei “consequential damages”, peraltro solitamente citati per escluderne l’applicazione (un solicitor inglese probabilmente utilizzerebbe invece l’analogo “consequential losses”).
Ma quale è il significato di tali termini, (a volte impropriamente tradotto in “danni conseguenziali”)? In realtà entrambi traggono origine da un famoso caso inglese Hadley v Baxendale ((1854) 9 Ex Ch 341), ove il giudice distinse le losses derivanti dall’inadempimento di uno dei due contraenti in due distinte categorie, rispettivamente basate sui criteri della causation e della remoteness, ovverosia:
(i) i danni che derivano usualmente dall’inadempimento del contratto (“causation”) o che ragionevolmente le parti avrebbero dovuto prevedere all’atto della sottoscrizione del contratto (“Losses arising naturally, i.e. according to the usual course of things, from such breach of contract itself, or such as may reasonably be supposed to have been in the contemplation of both parties, at the time they made the contract, as the probable result of the breach of it.”). Sono queste le “direct losses”, i danni diretti; e
(ii) i danni che derivano da situazioni particolari o da specifiche circostanze che non sono la diretta e naturale conseguenza dell’inadempimento. Sono queste le c.d. “indirect losses o consequential losses” che non sono rimborsabili in quanto troppo “lontane” dall’inadempimento (“remoteness”), sempreché la parte inadempiente non fosse stata messa al corrente o comunque avesse dovuto ragionevolmente ipotizzare all’atto della sottoscrizione del contratto che l’eventuale inadempimento avrebbe potuto causare tali “losses” (“if the special circumstances under which the contract was actually made where communicated by the plaintiffs to the defendants, and thus known to both parties, the damages resulting from the breach of such a contract, which they would reasonably contemplate, would be the amount of injury which would ordinarily follow from a breach of contract under these special circumstances so known and communicated. But, on the other hand, if these special circumstances were wholly unknown to the party breaking the contract, he, at the most, could only be supposed to have had in his contemplation the amount of injury which would arise generally, and in the great multitude of cases not affected by any special circumstances, from such a breach of contract. For such loss would neither have flowed naturally from the breach of this contract in the great multitude of such cases occurring under ordinary circumstances, nor were the special circumstances, which, perhaps, would have made it a reasonable and natural consequence of such breach of contract, communicated to or known by the defendants”).
Va comunque osservato che la attuale tendenza dei giudici inglesi sembra essere quella di definire uno specifico danno direct o consequential, senza limitarsi ad una applicazione per così dire “automatica” dei criteri indicati in Hadley v Baxendale ma di decidere (anche) tenendo conto delle circostanze del caso concreto e delle pattuizioni del contratto, che non possono essere interpretate isolatamente ma avuto riguardo al contratto nel suo complesso (ed è questo che è accaduto nei casi Transocean Drilling U.K. Ltd v. Providence Resources Plc ([2016] EWCA Civ 372) e Star Polaris Llc v. Hhic-Phil Inc del 17 Nov 2016 ((2016) EWHC 2941 (Comm)), ove il giudice ha deciso di non interpretare il termine consequential losses sulla base dei canoni tradizionali di Hadley v Baxendale, quanto in funzione di tutte le clausole contrattuali in tema di warranty e di exclusion of liability (arrivando esplicitamente ad interpretarlo, almeno nel caso Star Polaris, sulla base di un principio di causa – effetto, alla stregua di meri danni direttamente conseguenti e derivanti dall’inadempimento).
Come detto il caso Hadley v Baxendale ha ispirato anche il sistema giuridico U.S.A. e si vedano l’articolo § 2-715. (Buyer’s Incidental and Consequential Damages) dell’Uniform Commercial Code (“UCC”) letto in congiunzione con l’articolo §351 (Unforeseeability and related limitations on damages) del Restatement (Second) of Contracts, qui sotto riportati:
“§ 2-715 UCC:Buyer’s Incidental and Consequential Damages. (1) Incidental damages resulting from the seller’s breach include expenses reasonably incurred in inspection, receipt, transportation and care and custody of goods rightfully rejected, any commercially reasonable charges, expenses or commissions in connection with effecting cover and any other reasonable expense incident to the delay or other breach. (2) Consequential damages resulting from the seller’s breach include (a) any loss resulting from general or particular requirements and needs of which the seller at the time of contracting had reason to know and which could not reasonably be prevented by cover or otherwise; and (b) injury to person or property proximately resulting from any breach of warranty”,
“§351 Restatement (Second) of Contracts “(1) Damages are not recoverable for loss that the party in breach did not have reason to foresee as a probable result of the breach when the contract was made. (2) Loss may be foreseeable as a probable result of a breach because it follows from the breach (a) in the ordinary course of events, or (b) as a result of special circumstances, beyond the ordinary course of events, that the party in breach had reason to know. (3) A court may limit damages for foreseeable loss by excluding recovery for loss of profits, by allowing recovery only for loss incurred in reliance, or otherwise if it concludes that in the circumstances justice so requires in order to avoid disproportionate compensation”.
A ben guardare appare evidente, almeno in questo caso, che i consequential damages sono meno “alieni” di quel che potrebbe apparire ad un giurista di civil law che li “incontri” per la prima volta, in quanto le soluzioni ed i criteri adottati in common law nella sostanza non differiscono da quelli di civil law, ed il riferimento più immediato è agli artt. 1223 e 1225 codice civile, che rispettivamente prevedono il risarcimento dei danni per l’inadempimento “in quanto ne siano conseguenza immediata e diretta”, e nei limiti del “danno che poteva prevedersi nel tempo in cui è sorta l’obbligazione”.
Consequential damages e redazione del contratto
Come si è detto, normalmente nei contratti internazionali le clausole di indemnity escludono la risarcibilità dei consequential damages. I criteri indicati in Hadley v Baxendale e recepiti dall’U.C.C. (e se è per questo anche quelli dettati dal nostro codice civile) all’atto pratico tuttavia lasciano aperta la strada a presumibili difformi opinioni dei contraenti in merito appartenenza di una certa tipologia di danni all’una o all’altra categoria, danni diretti o danni indiretti, direct damages o consequential damages, con il conseguente potenziale rischio che la questione sfoci in una controversia giudiziale.
È questo il motivo per cui nella clausola contrattuale dedicata alle indemnity probabilmente può essere utile non soltanto limitarsi ad escludere il risarcimento dei consequential damages ma anche cercare di offrirne una definizione che, per quanto possibile, eviti il rischio di doverne poi (re)interpretare il significato. Qui di seguito ho provato ad ipotizzare due possibili definizioni di consequential losses / consequential damages, la cui efficacia ed adeguatezza lascio comunque valutare ai lettori, anche in funzione della legge applicabile e della relativa giurisprudenza, delle peculiarità del settore merceologico ove operano i contraenti e delle specifiche circostanze del caso concreto.
“Consequential Losses” means and includes any indirect or consequential loss of any nature whatsoever (whether or not foreseeable), including but not limited to, loss of production, loss of or inability to use property and equipment, loss from business interruptions, loss of income, profits, interest, utility or loss of market.”.
OPPURE
“Consequential Damages” means and includes any and all damages or losses of any nature whatsoever (whether or not foreseeable) other than those that, for the purposes of this Agreement, are Direct Damages, such Consequential Damages including, without limitation and without affecting the foregoing generality, loss of production, loss of or inability to use property and equipment, loss from business interruptions, loss of income, profits, interest, utility or loss of market.
“Direct Damages” means (i) any and all the costs and expenses required to repair or replace a defective Product pursuant to, in accordance with and subject to the limitation set forth in Article [●] (Terms of Commercial Warranty), (ii) any costs, expenses or indemnifications actually paid by the concerned Party pursuant to an award granted to any third party as a consequence of a judicial claim raised by such third party and due to a defective Product.”.
Qui sotto i link alle decisioni Hadley v Baxendale e Star Polaris:
Hadley v Baxendale
https://www.bailii.org/ew/cases/EWHC/Exch/1854/J70.html
Star Polaris
https://www.bailii.org/ew/cases/EWHC/Comm/2016/2941.html
Marco Bianchi © riproduzione riservata – Giugno 2019