RECENSIONI: Giorgio Cherubini, Stefano Rossi, Giancarlo Cherubini “CONTRATTI INTERNAZIONALI Manuale teorico-pratico” Pacini Giuridica (2022), pagg. 307, € 45
Sommario. Cap. I Le fonti del diritto del commercio internazionale, Cap. II Il contratto internazionale in generale, Cap. III Il contratto internazionale di compravendita ed altri contratti di fornitura di merci o servizi, Cap IV I contratti di intermediazione di vendita Appendice normativa Modelli di contratto
Premetto che nello scrivere questa recensione ho avuto il dubbio di integrare il titolo facendo un qualche riferimento, come il lettore comprenderà arrivando al fondo di questo post, ai “clerical mistakes” che affliggono gli autori di libri, giuridici e non.
Venendo alla recensione vera e propria, una prima dovuta considerazione è che, a differenza di altri manuali teorici-pratici dedicati ai contratti internazionali che possiamo trovare in libreria e on-line, ove spesso di “pratica” se ne vede poca (almeno nell’accezione di tale termine che io condivido nei miei libri dedicati ai contratti internazionali, e che a mio modo di vedere si traduce nell’offrire al lettore esempi di clausole e modelli contrattuali (in inglese) dei contratti internazionali che il manuale di turno analizza e commenta), in questo libro la “pratica”, intesa come clausole e modelli contrattuali, c’è (anche se per la verità preferisco, ma è una opinione assolutamente personale, la formulazione inglese dei modelli contratti e meno quella di alcune clausole proposte nel corpo del testo).
Va comunque detto che, come si può intuire dal numero di pagine del libro in commento (307 di cui 100 dedicate all’appendice) in realtà i contratti internazionali trattati, oltre agli agreements introduttivi della negoziazione, Confidentiality e Memorandum of Understanding, sono soltanto compravendita, agenzia e concessione (ma del contratto di agenzia viene offerto solo un modello extra-UE).
Nel merito, avendo dato una veloce lettura al testo, c’è almeno un punto che mi lascia perplesso al paragrafo 1.3. del Capitolo I ove tra le fonti del diritto del commercio internazionale, molto opportunamente si fa riferimento, alle norme dell’Unione Europea e nei successivi paragrafi 13.2., si citano GEIE e Società europea, Codice Doganale dell’Unione Europea e Regolamenti Roma I, Roma II, Bruxelles I bis. Qui, visto che il volume è dedicato tout court ai contratti internazionali, avrei visto bene quantomeno ricordare ai lettori l’importanza di ben considerare nella redazione dei contratti internazionali all’interno dell’Unione Europea i vari Regolamenti di esenzione per categoria esistenti emanati dalla UE, non solo il Reg. (UE) 330/2010 in tema di accordi verticali (che viene in effetti poi commentato al successivo par. 4.2.2.), ma anche quelli in tema di accordi di trasferimento di tecnologia e di accordi di ricerca e sviluppo o la Merger Regulation).
Last but not least, nel testo c’è qualche clerical mistake (uno, tutto sommato banale, sebbene sia comunque un errore, l’ho trovato nel modello di Distributorship ove le definitions sono inserite en route (ma sarebbe stato meglio inserirle all’inizio del testo in uno specifico articolo “Definitions” in quanto, così facendo, l’errore sarebbe apparso evidente) e il contratto è definito “Contract” nel preambolo e “Agreement” nell’art.14. Come detto un errore banale di cui, utilizzando il modello ci si sarebbe subito accorti e comunque, parlando per esperienza, so che per un autore alla fine della stesura dell’opera è quasi impossibile riconoscere e quindi evitare tutti i clerical mistakes.
Nel testo c’è pero un secondo clerical mistake, abbastanza inusuale, che mi ha colpito in maniera particolare.
In sei note a piè di pagina e nella bibliografia sono citati due libri rispettivamente intitolati “Contratti internazionali di compravendita e somministrazione” 3° Ed. Giuffrè Francis Lefebvre (2019) e “Contratti internazionali di distribuzione” Giuffrè Francis Lefebvre (2019) asseritamente scritti da un Professore (un grande e famoso Professore, i cui libri sono ben conosciuti da quanti si occupano di contratti, nazionali o internazionali).
Avendo pubblicato, sempre con GFL sempre nel 2019, due libri con il titolo quasi identico (“CONTRATTI INTERNAZIONALI DI COMPRAVENDITA E DI SOMMINISTRAZIONE – Sales Agreements and Long-term Supply Agreements” e “CONTRATTI INTERNAZIONALI DI DISTRIBUZIONE – Commercial Agency Agreement e Distribution Agreements”) e poi, nel 2021, sempre con GFL, il “Manuale dei Contratti Internazionali” per un attimo sono rimasto sconcertato. Come era possibile che il noto Professore avesse pubblicato due libri con il titolo quasi identico a quelli da me pubblicati con lo stesso editore nel 2019 e io non me ne fossi reso conto, non li avessi acquistati e compulsati per poi farne menzione nei miei libri?
Istintivamente sono andato su Internet per cercare ulteriori riferimenti ai due libri del Professore: niente. Stesso risultato sul sito del Professore: nessuna menzione dei due libri. Ricontrollo le note e si chiarisce l’arcano: seppur riferiti al Professore (e citati nella Bibliografia ove è pure citato il mio “Contratti Internazionali di Compravendita e di Somministrazione – Sales agreements and Long-term Supply Agreements, in uno con due mie precedenti pubblicazioni) i riferimenti contenuti nelle note a piè di pagina sono alle pagine dei miei libri e dunque i libri attribuiti all’ignaro Professore …. non esistono. Capisco i clerical mistakes ma uno così non l’avevo mai visto ……
Marco Bianchi – Dicembre 2022 © Riproduzione riservata