RECENSIONE: GIORGIO DE NOVA “IL SALE AND PURCHASE AGREEMENT: UN CONTRATTO COMMENTATO. LEZIONI DI DIRITTO CIVILE 2009”, Ed. Giappichelli (2014), Seconda edizione

Introduzione. – I. Natura e struttura del sale and purchase agreement. – II. La negoziazione del sale and purchase agreement. – III. Recitals, definitions. – IV. Sale and purchase price. – V. Representations and warranties e il problema dell’indennizzo. – VI. La termination of the contract e i rimedi legali. – VII. La release. – VIII. Arbitration. – Appendice. Sale and purchase agreement. Pagg. 285 – € 26.

Il libro di Giorgio De Nova è dedicato al Sale and Purchase Agreement, il contratto di acquisizione di partecipazioni societarie, quello che nella pratica quotidiana dei contratti internazionali chiamiamo lo “SPA”.

Il punto di partenza è che, pur essendo lo SPA un “contratto particolarmente rilevante da un punto di vista economico”, in Italia manca una disciplina legislativa ad esso dedicata. Partendo da questo presupposto De Nova ipotizza uno SPA redatto in inglese e sottoposto al diritto italiano (e ciò in effetti, come spiegato all’inizio del Primo Capitolo, è molto più frequente di quello che i lettori possano immaginare), il cui testo è integralmente riportato in Appendice. Ciò consente all’autore di accompagnare il lettore nell’esame delle singole clausole dello SPA e di “raccontare la storia” di un contratto di acquisizione di partecipazioni azionarie così come la conosce chi si occupa di contratti internazionali, al tempo stesso riflettendo sulle possibili implicazioni giuridiche derivanti dalla scelta della legge Italiana quale legge regolatrice dello SPA.

Tale approccio che appare del tutto originale, in quanto nei libri solitamente pubblicati dalla dottrina per commentare questo o quel contratto internazionale ben difficilmente troviamo poi anche il testo del contratto in esame, si rivela poi estremamente interessante per l’avvocato Italiano in quanto, come scrive De Nova “l’interprete di uno SPA deve … decodificare il testo del contratto secondo le categorie giuridiche e linguistiche del diritto angloamericano, e riqualificare le sue norme secondo le categorie giuridiche del ….diritto Italiano”(si badi bene, aggiungo io, il riferimento è alle “categorie giuridiche”, non già ad una specifica normativa Italiana dello SPA, che, come appena detto è del tutto mancante, e neppure alla struttura del testo contrattuale, anglosassone e quindi probabilmente “aliena” per quanti si occupino esclusivamente di contratti “italiani”).

Con una prosa semplice e immediata, De Nova dipana dunque la “storia” dello SPA integralmente riportato in Appendice, e, cominciando da “Recitals” e “Definitions”, come si conviene ad ogni contratto (internazionale), guida poi il lettore attraverso lo schema tipico dello SPA, attraverso Closing, e Interim Management, Purchase Price, Adjustment of the Price e Earn-out clauses, Reps and Warranties, Indemnity and Indemnification. Considerato che l’assunto di base del libro è che lo SPA sia disciplinato dal diritto italiano, in parallelo De Nova identifica le disposizioni del Codice Civile, ove esistenti, che potrebbero essere utilizzate per interpretare le singole previsioni contrattuali o che potrebbero interferire con la loro pratica efficacia (nel qual caso identificando le argomentazioni che potrebbero essere rispettivamente formulate da Seller e Buyer). A tal proposito si vedano, per esempio, i parr. 8.2. e 8.3.del Capitolo Quarto, dedicati alla validità delle earn-out clauses nel diritto italiano, e, forse ancor più interessante, il Capitolo Sesto nella parte dedicata alle Indemnifications Obligations dello SPA e alle limitazioni della garanzia offerta dal Seller (anche se per la verità, mi hanno lasciato perplesso le conclusioni del par.4.7. di tale capitolo, quello dedicato alla clausola di “Exclusive Remedy”) .

Come accennato, al fondo del testo troviamo il Sale and Purchase Agreement vero e proprio, e ciò consente al lettore di verificare con immediatezza il commento delle singole clausole offerto in precedenza. Guardando al testo dello SPA non manca qualche perplessità, più che altro formale e stilistica. Si comincia con le definizioni, ove in alcuni casi la definizione viene introdotta utilizzando il più risalente “shall have the meaning” mentre in altri casi viene utilizzato il più moderno “means” (o l’uno o l’altro dei due stili). L’ulteriore perplessità riguarda dalla partizione dei singoli articoli, che in accordo con le drafting techniques anglo-sassoni è articolata su più livelli: nello SPA in Appendice peraltro troviamo due diverse partizioni: la prima su quattro livelli (1, 1.1.,1.1.1., (a)/(b)/(c) ecc.), come accade ad esempio negli articoli 3 e 4, la seconda su tre livelli soltanto (1., (a)/(b)/(c) ecc., (i)/ii/iii/), e si vedano gli artt. 2 e 12.2., il che, a mio modo di vedere può rendere meno immediata al lettore la chiarezza del “deployement” delle pattuizioni contrattuali. Last but not least, qua e là la struttura di alcune clausole, e alcuni termini ivi utilizzati, appaiono, almeno a mio parere,  un po’ “italiani”.

Ciò nulla toglie al fatto che lo SPA in Appendice può costituire uno spunto e una valida check list per consentire al lettore di redigere un contratto di acquisizione di partecipazioni societarie, sia esso un vero e proprio contratto internazionale, uno SPA per l’appunto, o un contratto di diritto interno (in questo secondo caso i problemi da risolvere sono i medesimi di quelli evidenziati nel libro e sono ancora più utili le considerazioni svolte da De Nova in relazioni alle possibili interferenze degli articoli del Codice Civile di volta in volta citati nel commento).
Conclusione per tutti quelli che si occupano di contratti internazionali: un libro da comprare, leggere e tenere sulla scrivania pronto per essere consultato in occasione della redazione del prossimo SPA…….

© Marco Bianchi – riproduzione riservata – Novembre 2015

Articoli raccomandati

Start typing and press Enter to search