RECENSIONE: F. BORTOLOTTI “IL CONTRATTO INTERNAZIONALE – MANUALE TEORICO-PRATICO” ED. CEDAM (2012)

Sommario I. Introduzione II. La Legge Applicabile III. I metodi di risoluzione delle controversie IV. L’arbitrato internazionale V. Controversie davanti alla giurisdizione ordinaria (nazionale) VI Redazione, negoziazione e conclusione dei contratti internazionali VII La disciplina dei singoli contratti internazionali. VIII Appendice Normativa. Pagg. 400 € 38.

Credo di avere nella mia biblioteca quasi tutti i libri scritti da Fabio Bortolotti e quindi non poteva mancare anche quest’ultimo, non soltanto dedicato, ma proprio intitolato al “contratto internazionale”. Di questo autore nel tempo ho apprezzato il tentativo di essere un po’ meno teorico e un po’ più pratico, quantomeno rispetto alla media del panorama Italiano, anche se, considerati i molti libri scritti da Fabio Bortolotti e da me acquistati, questo “Il contratto internazionale – Manuale teorico.pratico”, almeno per me, ha un po’ un’aria di “dejà vu”.

La parte teorica, quella a cui sono dedicati i primi cinque capitoli, offre comunque un quadro chiaro e completo delle materie affrontate, legge applicabile e risoluzione delle controversie, arricchito da esempi pratici destinati a meglio chiarire le questioni di volta in volta affrontate e le recenti “innovazioni” (penso per esempio ai Regolamenti Roma I e Roma II). Molto più sbrigativa, almeno per chi già se ne occupa, la parte dedicata alla pratica dei contratti internazionali. incentrata com’è sui tipi contrattuali più comuni, e per questo più conosciuti, a cominciare dai contratti di compravendita e dai contratti di agenzia e concessione (il tradizionale “cavallo di battaglia”di Fabio Bortolotti), e meno su altri tipi contrattuali che ritroviamo nella pratica del commercio internazionale, dai contratti di fornitura O.E.M., a cui viene dedicata una pagina e mezza, ai contratti di trasferimento di tecnologia ed a quelli di joint venture, una quindicina di pagine tra tutti e due (e in effetti anche al fondo del libro troviamo delle check list delle clausole contrattuali di contratti internazionali ma soltanto per i contratti di agenzia e concessione).

“Last but not least”: come in tutti precedenti libri dell’autore che mi è capitato di acquistare, l’ultimo capitolo è dedicato alla c.d. “Appendice Normativa”, 80 pagine su 400 che ne conta il libro, dove sono riprodotte leggi, Convenzioni, Regolamenti ecc. che si possono trovare su Internet con un click. Per carità, è una prassi utilizzata da molti autori Italiani (o forse suggerita dalle loro Case Editrici) che consente di aumentare il numero delle pagine del libro e di conseguenza il prezzo di vendita al pubblico, con l’ulteriore risultato che, nella mia biblioteca, ho ormai una dozzina di copie delle Convenzioni più risalenti, tutte “in appendice” a un qualche libro dedicato ai contratti internazionali che mi è capitato di acquistare. E allora, cari Editori, non basterebbe mettere al fondo del libro una sola pagina con l’indirizzo dei siti web dove si possono trovare leggi, regolamenti e convenzioni citati nel testo? Se non vogliamo farlo per i lettori, almeno pensiamo a salvare le foreste dell’Amazzonia dal disboscamento selvaggio dovuto dall’eccesso di produzione di carta ….

© Marco Bianchi riproduzione riservata – Maggio 2012

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