RECENSIONI: MARCO BIANCHI “TECNICHE DI REDAZIONE DEI CONTRATTI INTERNAZIONALI – FASI CONTRATTUALI, CLAUSOLE, LETTERE DI INTENTI E ACCORDI DI SEGRETEZZA” (2011), IPSOA

SOMMARIO: CAPITOLO 1. Un’Introduzione ai contratti internazionali; CAPITOLO 2. I requisiti di un contratto internazionale; CAPITOLO 3. La determinazione della legge applicabile e delle modalità di risoluzione delle controversie nei contratti internazionali; CAPITOLO 4. Lex mercatoria e contratti self-regulatory; CAPITOLO 5. Le tecniche di redazione dei contratti nei sistemi di common law e di civil law; CAPITOLO 6. La struttura del contratto; CAPITOLO 7. Negoziazione di contratti complessi ed accordi preliminari nella pratica del commercio internazionale APPENDICE: Formule contrattuali: Lettere di Intenti e Accordi di Segretezza (Testi solo in Inglese).

E’ pur vero che si tratta di un libro dedicato ai contratti internazionali, ma considerato che io ne sono l’autore non posso certo farne la recensione. Posso soltanto limitarmi ad accennare ad alcune delle tesi che ho cercato di illustrare nel libro.

1. Il contratto internazionale, prima ancora che uno strumento per “costituire, regolare o estinguere un rapporto giuridico patrimoniale tra due o più parti” è uno strumento di tecnica mercantile per raggiungere gli obiettivi di business delle imprese che intendono internazionalizzarsi (“andare all’estero”).
2. Il tradizionale modo con cui in Italia si guarda alla professionale legale è quello del litigator,l’avvocato che si occupa di contenzioso, che va in Tribunale e al quale le imprese Italiane, soprattutto quelle medio piccole, ricorrono quando devono gestire un contenzioso giudiziale o stragiudiziale con una controparte contrattuale.
3. In realtà, se si accede all’idea che il contratto è uno strumento di tecnica mercantile, bisognerebbe onvece concludere che “prevenire è meglio che curare” e quindi considerare la redazione del testo contrattuale non già una “preparazione” ad un potenziale contenzioso quanto piuttosto uno strumento per evitare, per quanto possibile, una qualche litigations
4. E’ questo il motivo per cui la parte centrale del libro è dedicato alle tecniche di redazione dei contratti internazionali, ed alle drafting techniques anglo-sassoni, che, come illustrato nel libro, presuppongono che il redattore del contratto si concentri sulla chiarezza / completezza del testo contrattuale, e sui romedi per così dire “interni” al rapporto contrattiale .
5. Chiude il libro il capitolo dedicato a negoziazione e documenti pre-contrattuali.

Nell’appendice, cosa che è molto comune nella letteratura giuridica anglo-sassone, ma abbastanza rara in quella Italiana. ho inserito i seguenti esempi:
1. Lettera di Intenti: Il precedent più semplice, che può essere utilizzato , all’avvio delle trattative per qualsivoglia tipo di collaborazione tra un’impresa Italiana ed un partner straniero.
2. Lettera di Intenti: Più complesso del precedente, questo esempio si riferisce all’avvio della negoziazione di una equity joint venture.
3. Memorandum of Understanding: un modello di MOU per gestire la negoziazione di una potenziale acquisizione societaria.
4. ConfidentialityAgreement: versione short per uno scambio reciproco di Confidential Information.
5. Confidentiality Agreement: versione “long”.
6. Confidentiality Agreement: a differenza dei due esempi precedenti la Disclosing Party è una sola.
7. Confidentiality Agreement: L’ultimo precedent riguarda lo scambio di Informazioni Confidenziali nell’ambito di una trattativa per l’acquisizione di un ramo d’azienda.
MARCO BIANCHI “TECNICHE DI REDAZIONE DEI CONTRATTI INTERNAZIONALI – FASI CONTRATTUALI, CLAUSOLE, LETTERE DI INTENTI E ACCORDI DI SEGRETEZZA” (2011), IPSOA – pagg. 206 € 28
P.S. L’UNICA VERSIONE DISPONIBILE E’ QUELLA IN E-BOOK
© Marco Bianchi riproduzione riservata – Maggio 2012

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